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RICCHEZZA

QUANDO RISPARMIO PIU' DI QUANTO MI SERVE 

Nota - I 5 Passi per la realizzazione dei Progetti di Vita sono stati tutti incentrati sul presupposto fondamentale di mantenere il potere di acquisto per non correre il rischio di non avere i soldi che servono, quando serviranno. 

Ma è possibile che nella fase di investimento (che va da quando produci il risparmio alla data in cui serve per il conseguimento, via via, di un obiettivo),  particolari situazioni favorevoli possano aver prodotto delle eccedenze rispetto al fabbisogno. 

In questo caso. tali eccedenze andranno ad aumentare la tua ricchezza, vale a dire il patrimonio non finalizzato.

SE VUOI SAPERNE DI PIU' 

Criteri utili per la scelta dell'investimento

I criteri da considerare sono parecchi:


E' fondamentale che l'investitore sia consapevole delle scelte che fa, e nel caso decida di avvalersi di un professionista deve sapere che domande porre al Consulente Finanziario (MPW 200.3) e come tenere un rapporto di qualità ed equilibrato.

Le opportunità per investire i propri risparmi non sono mai state così tante

Basta fare una banale ricerca su Google e su Youtube: con pochi clic ci si imbatte nelle opzioni più disparate, dai fondi comuni alle obbligazioni, dalle criptovalute agli ETF.Questa è una buona notizia, ma crea inevitabilmente una certa confusione. Come orientarsi?

Investire: il percorso di scelta

Innanzitutto è importante prendere atto di una realtà: non esiste uno specifico investimento che sia sicuro e adatto a tutti, perché il percorso di scelta è complesso e – inevitabilmente – individuale e personale. Poichè gli investitori di ricchezza  si dividono tra coloro che fanno da soli (favoriti dal diffondersi degli ETF)  e coloro che preferiscono avere al proprio fianco un consulente finanziario, approfondiamo meglio.

Ben prima di fantasticare su guadagni irrealistici, ben prima di leggere schede informative e confrontare rendimenti, c’è una cosa da fare: fermarsi a riflettere su se stessi e sulle proprie esigenze. Chiunque investa si pone l’obiettivo di farli fruttare, certo: ma cosa si intende fare con l’eventuale rendimento? 

Da questo criterio ne scaturisce subito un secondo: l’orizzonte temporale. Investire una somma, infatti, implica la necessità di tenerla “ferma” per qualche mese o per qualche anno, senza poterla spendere per le bollette, la spesa o qualsiasi altro acquisto. Per quanto tempo si ha questa possibilità? Anche l’età è una discriminante per queste valutazioni. Un trentenne o un pensionato hanno ovviamente visioni diverse.

La propensione al rischio, un’attitudine puramente individuale e dipende solo in parte dall’entità del patrimonio di cui dispone. La dimensione emotiva gioca infatti un ruolo di primo piano, va compresa e rispettata. L'obiettivo è in ogni caso quello di costruire il portafogli più indicato per la sua attitudine, svincolato dai pregiudizi, dal “sentito dire” e dai falsi miti che circolano.

Siamo tutti diversi; a contraddistinguerci non è soltanto la quantità di denaro di cui disponiamo, ma anche il segno che – nel nostro piccolo – vogliamo lasciare nel mondo, attraverso quel denaro. Per esempio, oggi è possibile selezionare gli investimenti sulla base di parametri ambientali, sociali e di governance (la sigla, mutuata dall’inglese, è ESG). Le strategie che possono adottare sono diverse, più o meno sofisticate, ma il principio è sempre lo stesso: premiare imprese e Stati che adottano politiche virtuose, lasciando un’impronta positiva sul Pianeta e sull’economia reale.

Riporre tutte le proprie aspettative su una singola attività significa esporsi troppo, perché da essa si dipende in tutto e per tutto. Per questo, il caposaldo di qualsiasi strategia è la diversificazione del rischio: chi distribuisce il proprio capitale tra tante attività, eterogenee tra loro, è più tutelato anche se una di loro ottiene performance inferiori al previsto.

“Non tenere tutte le uova nello stesso paniere” è una massima popolare che, nel mondo della finanza, riveste una certa importanza. Per quanto possano sembrare “sicuri” oppure “occasioni da non perdere”, infatti, tutti gli investimenti comportano dei rischi. A seconda della tipologia di strumento finanziario, si può rischiare di perdere del tutto il capitale investito, oppure di ottenere un rendimento inferiore a quanto preventivato o, ancora, di fare una scelta svantaggiosa rispetto ad altre possibili.

Il metodo più semplice per diversificare il proprio portafoglio prevede di suddividere i capitali tra varie classi di investimento, in inglese asset class. Le principali sono azioni, obbligazioni, liquidità e immobili: ciascuna di esse ha un certo profilo di rischio, un certo orizzonte temporale, determinati pro e contro. Questo processo prende il nome di asset allocation, è delicato e al tempo stesso fondamentale per costruire un portafoglio equilibrato.